Cinema by AA.VV

Cinema by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858406533
editore: Einaudi


Eden

Amos Gitai, Italia/Francia 2001

Altro che Eden. Il paradiso perduto del Medio Oriente «che non vedremo mai a causa degli enormi danni causati dall’idea nazionalista», e l’utopia degli intellettuali tedeschi Martin Buber e Gerschom Scholem (legato a Walter Benjamin da un rapporto appassionato e tragico di corrispondenza), che negli anni trenta con il loro movimento Peace Alliance sognavano di fare della Palestina uno stato binazionale per i due popoli.

Non sarà il film a spiegare il paesaggio storico-politico in cui si svolge l’azione (1940-46), ma il regista stesso che in un’intervista dirà quello a cui Eden allude nel suo procedere astratto e allusivo. Perché Gitai ha scelto di restituire dell’epoca la fragranza di un’atmosfera, quella delle grandi speranze che precipitarono nella seconda guerra mondiale. E il suo schermo vira dalle distese innevate del Connecticut – dove si svolge il romanzo di Arthur Miller, Una ragazza bruttina, ispiratore del film – ai deserti palestinesi attraversati da carovane di cammelli carichi del materiale per l’edificazione degli insediamenti ebraici. Cromatismi rosa antico, pallori occidentali, abiti bianchi, elegantissimi panama… I personaggi vagano in un luogo sconosciuto, sono alieni provenienti da un altro mondo, l’America, immersi nel calore palestinese. Quasi un Tè nel deserto. Uno spaesamento che per Gitai dà il senso di una condizione, quella di «esserci senza esserci». Di pensare alla grande storia mentre l’importante è osservare la vita, e la pulsione di un piacere condiviso nel paese in evoluzione, e che il film ci fa scorgere appena in una strada concitata, percorsa da una folla di solitari che s’incrocia e passa oltre.

Cosí anche i due protagonisti, Samantha e Dov Ernst, americani d’origine, vivono il loro sogno sionista in una dimensione allucinata, corpi disincarnati, stranieri nel loro paradiso, a cui hanno deciso di consacrarsi. Dov, soprattutto, architetto comunista, non si accorge che una comunità si crea con il contagio umano – felicità, abbandono, emozioni – e non con i testi teorici di Gropius che proclama alla giovane moglie. Le gambe d’avorio emergono dalla gonna sollevata da lei, provocante, mentre l’uomo legge ad alta voce citazioni e regole d’oro per la nascita di una nazione. È in quella perdita di contatto con la realtà, la sottrazione di un sentimento, che Gitai indica come naufragio del progetto, e che rimanda alla disillusione di Arthur Miller, per la prima volta attore nella parte del padre di Samantha e di Kalman, giovanotto privo di pulsioni idealistiche e determinato a trasferirsi in Palestina per fare «business». Bellissima la conversazione tra Miller – statuario, icona dell’America comunista, sfuggito per un soffio alla black list grazie al matrimonio con la diva numero uno di Hollywood, Marilyn – e il figlio Kalmam. Doppio godimento perché l’attore giovane, Danny Huston, è in realtà figlio di John, che diresse Gli spostati (dal racconto di Arthur Miller), anche quello come Una ragazza bruttina popolato da personaggi confusi, angosciati, persi in un luogo fisico e mentale estraneo. Miller interpreta il suo romanzo – ambientato negli States e trapiantato da Gitai in Israele – con lo scetticismo di



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.